Bologna, 9 maggio 2019 - Sette arrivi in salita, compresi quelle delle cronometro di San Luca a Bologna e di San Marino, una settimana finale da brividi per le montagne che propone, una parte iniziale nella quale l’unica difficoltà sarà evitare distrazioni: ecco il menu che il Giro d’Italia 2019, edizione numero 102, propone ad un manipolo di favoriti che non si vedeva da anni. Manca l’ultimo vincitore Chris Froome, concentrato sulla cinquina record al Tour, non potrà esserci il campione del mondo Valverde per via di un incidente che ha reso maledetta la sua pallida primavera, una caduta ha tolto dalla scena anche Egan Bernal, ma gli altri ci sono tutti, pronti a dare alla corsa rosa quel senso di incertezza che la rende affascinante. Si va da Bologna a Verona, celebrando anniversari (Leonardo da Vinci, Montanelli, Padre Pio, Fausto Coppi) e ricordando momenti drammatici (il decennale del terremoto a L’Aquila): ecco le dieci facce che dall’11 maggio al 2 giugno promettono di regalare spettacolo.
Qui tutte le tappe e le altimetrie
I favoriti del Giro d'Italia 2019
Vincenzo Nibali. Vince perchè quando punta un obiettivo difficilmente lo sbaglia, perché vuole il terzo successo per eguagliare grandissimi come Bartali, Magni, Gimondi e Hinault, perché alla sua età nessuno c’è riuscito. Non vince perché rispetto ad altri la crono può pesargli.
Bob Jungels. Vince perché nei due precedenti ha sempre chiuso nei dieci, perché si è preparato apposta, perché è bravo a cronometro ed è capace di difendersi in salita. Non vince perché, pur sapendo fare bene molte cose, trova sempre qualcuno più specializzato di lui.